sabato 31 ottobre 2015

StorieReali presenta: INTERVISTA A JIM THOMAS

Disclaimer for english readers: the english version of the interview follows the italian version, just scroll down the page. 


Architettura: dal disegno al design, dalla natura all’uomo

L'architetto Jim Thomas



“La nostra filosofia sul significato di fare architettura si traduce in una responsabilità creativa verso la terra. La terra viene sempre per prima e quando il progetto e` finito, si dovrebbero riconoscere nelle forme dell’edificio, dei terrazzi e dei giardini le caratteristiche fisiche del luogo che ne hanno ispirato l’architettura.”


Jim Thomas


Nell’epoca dell’omologazione globale, delle nuove migrazioni e dell’inquinamento sistematico del pianeta, sono le archistar ad essere definite, come ha dichiarato anche il saggista e critico Gillo Dorfles, i detentori contemporanei dell’immaginario collettivo, avendo gli strumenti per incidere sul contesto urbano e antropologico, ma che troppo spesso concepiscono gli edifici come espressione del loro genio individuale nella ricerca paradossale dell'originalità. 
Eppure precedenti storici controcorrente ci sono stati; emblematico, prima di essere smantellato dai Nazisti, è stato il Bauhaus, che ricollocando la creazione in un contesto collettivo, ed escludendo ogni separazione tra arte e artigianato, aveva minato fortemente la concezione romantica del genio solitario. Oltre ad una trasformazione della vita quotidiana, il Bauhaus rivoluzionò il concetto di arte, rimettendo in gioco il significato dell’opera e il ruolo dell’artista. Walter Gropius aveva ricordato che lo scopo comune, per architetti, pittori e scultori, era di non perdere contatto con il mondo esterno. “… la nostra responsabilità consiste nell'educare uomini in grado di riconoscere il mondo in cui vivono nelle sue caratteristiche essenziali e di creare, unendo la loro conoscenza alla loro creatività, forme tipiche che rappresentino simbolicamente quel mondo.”

La grande idea che ci ha lasciato in eredità questa “corporazione” moderna, che ci possa essere un valore architettonico sia in una caffettiera quanto in un edificio, influisce e ha delle conseguenze sulla nostra quotidianità e ci porta a pensare simultaneamente alle tecniche del costruire e all'atto umano di abitare. Questo equilibrio tra creazione e modo di vivere, questa ricerca di armonia tra progetto architettonico e tutela dell’identità del territorio sono anche le caratteristiche che contraddistinguono l’impegno etico e creativo dell’architetto americano Jim Thomas. Siamo lontani da un approccio arrogante e dalla proverbiale superbia dell’architetto, ma più vicini ad un sintonizzarsi al'ascolto della vita. 

martedì 27 ottobre 2015

StorieReali presenta: INTERVISTA A NICOLETTA FRIGERIO

                                                   
                                   Varcando i confini del gioiello


“ STRUTTURA . OLTRE” 2010
Da un masso di Alabastro sono state ricavate 6 lastre
scolpite e incise  a comporre un’installazione
Lastra n°4 Cm 35x45 x 2,5



 “Indossai un orecchino di Tinguy e uno di Calder per dimostrare la mia imparzialità fra l’arte surrealista e quella astratta”


Peggy Guggenheim 


Tra il 1940 e 1970, Dalì creò una collezione di 30 gioielli, pezzi particolarmente complessi e alcuni di essi hanno delle parti mobili. Il più famoso di questi, il Cuore Reale è realizzato in oro, ha 46 rubini, 42 diamanti e quattro smeraldi incastonati ed è fatto in modo che il centro del gioiello batta come fosse un vero cuore. Dalì disse che senza la presenza degli spettatori, questi gioielli non compierebbero appieno la funzione per cui sono stati realizzati. Chi li guarda è di conseguenza il vero artista. Il gioiello scultura, interpretato e valutato come autentica e autonoma opera d’arte, espressione della ricerca e della personalità di artisti del passato e contemporanei, è sganciato dalle cosiddette arti minori applicate o decorative o dai gioielli tradizionali firmati Bulgari o Cartier e dagli stilisti d’alta moda. 
Le opere e la ricerca di Nicoletta Frigerio, rientrano e si collocano perfettamente in questo ambito creativo e storico e in continua evoluzione, anche se in Italia, nonostante le pubblicazioni e le prestigiose mostre estere, si stenta ancora a riconoscerne l’identità e l’apprezzamento dovuti. 

martedì 13 ottobre 2015


LA GRANDE MUSICA: OTELLO DI GIOACCHINO ROSSINI ALLA SCALA
Otello di Gioacchino Rossini; direttore: Muhai Tang; regia: Juergen Flimm da un’idea di Anselm Kiefer; Costumi: Ursula Kurdna; Otello: Gregory Kunde; Desdemona: Olga Peretyatko; Rodrigo: Juan Diego Florez; Jago: Edgardo Rocha; Elmiro Barberico: Roberto Tagliavini; Emilia: Annalisa Stroppa.
Teatro alla Scala: luglio 2015
Coproduzione con la Staatsoper di Berlino

di Carlo Schiavoni


Una visione di assieme dell'allestimento di "Otello", dramma per musica, di Gioacchino Rossini, andato in scena al Teatro alla Scala, nel mese di luglio. L'allestimento è stato firmato da Juergen Flimm sulla base di un primo abbozzo di Anselm Kiefer ( crediti fotografici: Teatro alla Scala@Matthias Baus) 



Giunse tardi “Otello” di Gioacchino Rossini alla Scala: solo nel 1823, sette anni dopo la prima napoletana del 1816. Vi trionfa Maria Malibran, nel ruolo di Desdemona, a partire dal 1834, mentre Giuditta Pasta fu Desdemona nel 1832.

mercoledì 7 ottobre 2015

LA GRANDE MUSICA: TURANDOT DI PUCCINI ALLA SCALA

Turandot di Giacomo Puccini; direttore: Riccardo Chailly; regia di: Nikolaus Lenhoff; Turandot: Nina Stemme; Calaf: Aleksandrs Antonenko; Liù: Maria Agresta; Timur: Alexander Tsimbaliuk
Teatro alla Scala- maggio 2015

di Carlo Schiavoni


Il tenore Aleksandrs Antonenko, qui con il coro scaligero, ha vestito i panni del principe Calaf nella serata di inaugurazione di expo alla Scala. (crediti fotografici: Teatro alla Scala@Brescia&Amisano)  



Turandot di Giacomo Puccini ha segnato l’inizio della direzione musicale di Riccardo Chailly alla Scala; proprio Giacomo Puccini sarà una presenza costante nei prossimi cartelloni scaligeri e nelle serate inaugurali del 7 dicembre degli anni futuri.

martedì 7 luglio 2015

Buone vacanze!

Cari lettori, care lettrici,

come l'anno scorso il blog va in vacanza; riprenderemo a settembre con nuove interviste e la rubrica di musica classica. 
Vi auguriamo una buona estate e continuate a seguirci.

La redazione di StorieReali

giovedì 11 giugno 2015

StorieReali presenta: INTERVISTA A NICOLA CAMPIOTTI

                                                         
                                                         Sarà un Paese
 "L'anima di un luogo cambia e muta per come vien tenuta, per come è governata”
Nicola Campiotti

La locandina del film Sarà un Paese
di Nicola Campiotti

In un universo sprofondato in una crisi planetaria e non solo economica, dominato dalle immagini e da un paesaggio artificiale, si percepisce l’urgenza sotterranea e troppo a lungo elusa e rimandata, di fare chiarezza, di un ripensamento sulle tematiche, le modalità e i significati dei linguaggi espressivi, in ambiti come la letteratura, l’arte e il cinema. Troppo spesso, si tratta di un sistema gerarchico, chiuso e limitato alle generalizzazioni e alle rassicuranti conferme, invece di cercare e privilegiare un’intesa e un dialogo con il pubblico.
 In questo senso, il regista Nicola Campiotti, con il suo primo film del 2013 Sarà’ un Paese, ci invita a ripensare al significato di rappresentazione del mondo, di relazione con l’altro e sulla responsabilità dell’autore e contemporaneamente dell’artista.

domenica 24 maggio 2015


LA GRANDE MUSICA: IL CAVALIERE DELLA ROSA A BADEN BADEN E PARSIFAL A BERLINO
Der Rosenkavalier di Richard Strauss: direttore Simon Rattle; regia: Brigitte Fassbaender; scene: Erich Wonder; costumi: Dietrich von Grebmer; interpreti: Anja Harteros; Peter Rose; Magdalena Kozena; Anna Prohaska; Lowrence Brownlee, dal 27 marzo al 6 aprile 2015 a Baden Baden.

Parsifal di Richard Wagner; direttore: Daniel Barenboim; regia e scenografia: Dmitri Tcherniakov; interpreti: Anja Kampe, Andreas Schager, Renè Pape, Wolfgang Koch; dal 28 marzo al 18 aprile 2015 a Berlino.

di Carlo Schiavoni


I protagonisti di Parsifal a Berlino: in piedi, Anja Kampe; seduti Renè Pape ( a sinistra) e Andreas Schager. (crediti fotografici: Staatsoper im Schiller Theather@Ruth Walz)

A Pasqua fioriscono i primi festival di musica “forte”, almeno a nord delle Alpi. Baden – Baden è , dal 2013, sede dei Berliner Philharmoniker, ove si trasferiscono per due settimane, avendo essi abbandonato, al proprio destino, il Festival di Pasqua di Salisburgo, fondato da Herbert von Karajan.